Eccoci pronti a continuare il viaggio virtuale alla scoperta di istanbul. Oggi vi racconterò una parte del mio secondo giorno, che mi ha portata a visitare il Grand Bazaar, Santa Sofia, la Moschea Blu e ad assistere ad uno spettacolo dei Dervishi, ma dirvi tutto insieme sarebbe troppo, perciò andiamo per gradi :)
Siamo entrati nel Grand Bazar attraverso l'entrata della moschea Nuruosmaniye, che non era visitabile per lavori. Preparatevi ad afrontare un fiume di gente, e se siete degli ansiosi del controllo come me, tenete sott'occhio la cartina del bazaar. Questo è infatti il mercato coperto piu grande del mondo (ben 200 000 metri quadrati!!!!) , ed è davvero facile perdersi nonostante i cartelli messi qua e la!! La struttura non è piu in legno come in origine, per via di alcuni incendi che hanno danneggiato la costruzione in legno. Oggi si presenta agli occhi dei frequentati in in pietra decorata con colori che vanno dal bianco dalle tonalita del blu giallo etc che decorano i soffitti.
Abbiamo visitato la zona dei gioiellieri (in Kalpakcilar caddesi) , ma non mi ha colpita granchè ( e ancora non ero riuscita a orientarmi, quindi non me la sono goduta), ma poco dopo sulla destra siamo entrati nell "old Bazaar" (ingresso del Sandal Benesteni). Come si capisce dal nome è una delle zone più antiche, risalente al 1457 e vi troverete i capi d'abbigliamento, compresi quelli taroccati, o come mi ha detto un ragazzo " 100% originale turco"
Tornate poi indietro da dove siete entrati e cercate sulla destra la via Sandal Bedesteni Sokak e poi ancora la prima a destra. Fatevi guidare dal vociare che vi condurrà nella zona della borsa: scordatevi le immagini che questo nome richiama alla mente di noi occidentali: la via della borsa è un vicolo stretto e affollato di broker vestite normalissime (alcune addirittura in tuta) che urlano o telefonano (ma niente blackbarry o iphone) fissando un piccolo schermo che non farebbe invidia al baretto sotto casa. La gente è concitata, ma anche qui tutto si dimostra completamente diverso da ciò che ci aspettiamo!
In mezzo a tutto il marasma ho trovato un punto di riferimento, nella via Aynacilar Sokak: si tratta di un piccolo chiosco orientale che ora ospita un' oreficeria , ma una volta era una sala da tè dalla quale il sultano spiava la popolazione. Lì affianco si trova una fontanella nota come Aci Cesme, letteralmente acqua amara, motivo per cui l'abbiamo usata solo per rinfrescarci e non per dissetarci.
Attraverso altre viette cercate di sbucare nel vecchio caravanserraglio, un piccolo cortile silenzioso e verdeggiante. Mi ha creato un piccolo shock sensoriale passare dal frenetico mercato coperto a questa isola felice e aperta, con un'enorme albero nel mezzo. Vale davvero la pena farci una pausa. Lì troverete qualche gioielleria che richiama la vecchia funzione del luogo, ovvero la lavorazione dell'oro e dell'argento, e rivenditori di tappeti.
Un'altro cortiletto (che pero ospita anche un ristorante e un bar) è quello in via Ic Cebeci Hani, che ospita anche i negozi di lavorazione del rame. Carino, ma nulla a che vedere con il caravanserraglio a mio parere.
Vi consiglio di fare una sosta nella via Halicilar Caddesi, che ospita negozietti adorabili, vi segnalo in particolare il negozio "Dervish", poche cose ma ricercate: saponi, sciarpe, borse e capi d'abbigliamento unici e scovati dai posti piu improbabili (mia madre ha comprato una giacca unica utilizzata in un film che non ho capito quale fosse) e un ottima scelta di bar per gustarsi un caffe turco,noi abbiamo scelto il "Cafè Sultan".
Siamo poi usciti dalla porta di Nuruosmaniye e abbiamo proseguito diritto per goderci un massiccio frappucino da starbucks. Attenzione, la panna turca NON E la panna a cui siamo abituati, è mooooolto più pesante e "lattosa"...ahime mi si è piazzato sullo stomaco :(
Ci siamo poi diretti verso la zona del Sultanahmet, ma vi racconterò la prossima volta ;)
Siamo entrati nel Grand Bazar attraverso l'entrata della moschea Nuruosmaniye, che non era visitabile per lavori. Preparatevi ad afrontare un fiume di gente, e se siete degli ansiosi del controllo come me, tenete sott'occhio la cartina del bazaar. Questo è infatti il mercato coperto piu grande del mondo (ben 200 000 metri quadrati!!!!) , ed è davvero facile perdersi nonostante i cartelli messi qua e la!! La struttura non è piu in legno come in origine, per via di alcuni incendi che hanno danneggiato la costruzione in legno. Oggi si presenta agli occhi dei frequentati in in pietra decorata con colori che vanno dal bianco dalle tonalita del blu giallo etc che decorano i soffitti.
Abbiamo visitato la zona dei gioiellieri (in Kalpakcilar caddesi) , ma non mi ha colpita granchè ( e ancora non ero riuscita a orientarmi, quindi non me la sono goduta), ma poco dopo sulla destra siamo entrati nell "old Bazaar" (ingresso del Sandal Benesteni). Come si capisce dal nome è una delle zone più antiche, risalente al 1457 e vi troverete i capi d'abbigliamento, compresi quelli taroccati, o come mi ha detto un ragazzo " 100% originale turco"
Tornate poi indietro da dove siete entrati e cercate sulla destra la via Sandal Bedesteni Sokak e poi ancora la prima a destra. Fatevi guidare dal vociare che vi condurrà nella zona della borsa: scordatevi le immagini che questo nome richiama alla mente di noi occidentali: la via della borsa è un vicolo stretto e affollato di broker vestite normalissime (alcune addirittura in tuta) che urlano o telefonano (ma niente blackbarry o iphone) fissando un piccolo schermo che non farebbe invidia al baretto sotto casa. La gente è concitata, ma anche qui tutto si dimostra completamente diverso da ciò che ci aspettiamo!
In mezzo a tutto il marasma ho trovato un punto di riferimento, nella via Aynacilar Sokak: si tratta di un piccolo chiosco orientale che ora ospita un' oreficeria , ma una volta era una sala da tè dalla quale il sultano spiava la popolazione. Lì affianco si trova una fontanella nota come Aci Cesme, letteralmente acqua amara, motivo per cui l'abbiamo usata solo per rinfrescarci e non per dissetarci.
Attraverso altre viette cercate di sbucare nel vecchio caravanserraglio, un piccolo cortile silenzioso e verdeggiante. Mi ha creato un piccolo shock sensoriale passare dal frenetico mercato coperto a questa isola felice e aperta, con un'enorme albero nel mezzo. Vale davvero la pena farci una pausa. Lì troverete qualche gioielleria che richiama la vecchia funzione del luogo, ovvero la lavorazione dell'oro e dell'argento, e rivenditori di tappeti.
Un'altro cortiletto (che pero ospita anche un ristorante e un bar) è quello in via Ic Cebeci Hani, che ospita anche i negozi di lavorazione del rame. Carino, ma nulla a che vedere con il caravanserraglio a mio parere.
Vi consiglio di fare una sosta nella via Halicilar Caddesi, che ospita negozietti adorabili, vi segnalo in particolare il negozio "Dervish", poche cose ma ricercate: saponi, sciarpe, borse e capi d'abbigliamento unici e scovati dai posti piu improbabili (mia madre ha comprato una giacca unica utilizzata in un film che non ho capito quale fosse) e un ottima scelta di bar per gustarsi un caffe turco,noi abbiamo scelto il "Cafè Sultan".
Ci siamo poi diretti verso la zona del Sultanahmet, ma vi racconterò la prossima volta ;)
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