sabato 23 luglio 2011

UN COCCODRILLO A VICENZA

Oggi un post diverso dal solito, un piccolo articolo da me scritto su una nuova apparizione nella mia città. enjoy it!


No, vicenza non è come new york e non ospita leggendari alligatori nelle fogne sotterranee, noi i coccodrilli li teniamo nelle rotatorie. Infatti dall'8 luglio, una simpatica e rossa riproduzione del rettile si è stabilito nell'aiuola della rotatoria in Viale Milano. Si tratta di un vecchio amico, che già si era mostrato nel 2007, ma nel giro di pochi giorni era stato rispedito a Paolo Bisazza ,che gentilemente l'aveva donato, dall'allora sindaco hullweeck che aveva condannato l'iniziativa senza nascondere il suo disprezzo, dichiarando che si trattava di “anarchia”. Curiosa, e non credo casuale, la coincidenza di termini e colori.. Evidentemente Variati non diverge dal suo predecessore solo per la linea politica ma anche per il gusto, visto che il recupero dell'opera d'arte è stata proprio una sua iniziativa. Il rettile rosso fa parte delle opere della “cracking art” che propongono colorate e bizzare riproduzioni di animali in plastica riciclata, per coniugare la materia regina del nostro secolo ottenuta dal petrolio con il tema dell'ambiente e dei suoi piu o meno simpatici abitanti. Un'ideologia che ha evidentemente convinto il nostro sindaco, che ha caricato il gesto con una speranza per il rinnovo del quartiere “
è simbolo della modernità. Si trova davanti a una via che negli anni '70 doveva rappresentare la contemporaneità e che poi si è degradata. Con gli attuali ragionamenti urbanistici, però, dovrebbe tornare ad assumere importanza. Il grande progetto di riqualificazione che si sviluppa dall'ex Domenichelli farà sì che queste strade diventino il baricentro della Vicenza di domani».


Ma si sa, Vicenza non brilla per la sua apertura mentale, e come al solito si sono levate le solite polemiche: chi lo trova di cattivo gusto, chi pensa che non c'entri nulla, chi pensa che sia una speculazione sulla presenza dei molti stranieri nella zona. L'inghippo sta nel fatto che Cicero aveva promesso che ad occupare la rotatoria sarebbe stato un simbolo dell'Unesco, ed ecco perchè la scelta dell'alligatore è sembrata un fulmine a ciel sereno. Ma Achille resta saldo nella sua convinzione, il coccodrillo restera lì. Personalmente credo che se fosse stato verde forse le polemiche sarebbero state diverse (decidete voi se per motivi realistici o politici..), e lo trovo davvero simpatico e mi fa sorridere ogni volta che passo di li. E poi un po' di umorismo non fa male in una città cosi grigia! Potremmo renderlo più vicentino dandogli in pasto dei gattini (rigorosamente di plastica!), dite che potrebbe gradire?

2 commenti:

Kylie ha detto...

No dai a me non dispiace. Da noi per esempio in una rotatoria hanno inserito delle enormi matitone colorate che spuntano dalla terra, che si collegano ad un parco giochi adiacente. Sono divertenti.

Baci e buona domenica

Cuore di Drago ha detto...

Ciao Gaia.
Per questo amo Venezia e i veneziani ma guardo con diffidenza tutte le altre città del Veneto.
C'è poca apertura alla "diversità", come nei friulani del resto!
Venezia è un simbolo di miscugli artistici di epoche diverse senza perdità di identità.
Parliamoci chiaro, è meglio qualcosa di nuovo e moderno che un "fintoantico" che tenta di imitare il passato.
Direi che "l'imitazione", se così la vogliamo chiamare, deve rimanere l'anima della ristrutturazione, non della nuova costruzione.
Quindi, se si vuole costruire un nuovo ponte dell'Accademia, che non sia di legno come quello attuale, meglio una cosa ultramoderna in acciaio e vetro che il ponte degli Scalzi, imitazione rinascimentale che ha lo scopo di ingannare il turista.
Vale anche per Vicenza e altre città italiane, evviva il coccodrillo di plastica, rossa, verdo, gialla o blu, perchè è di un artista di oggi, è un'opera di oggi che farà parte del passato quando arriverà il futuro.

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